Nell’imminenza
dell’insediamento del nuovo parlamento, vogliamo ricordare a tutti gli eletti
che il problema degli “esodati” non è risolto. Per gli “esodati” chiediamo
la pensione e non gli ammortizzatori sociali. Ricordiamo che il problema non può essere risolto con gli
ammortizzatori sociali.
Gli ammortizzatori sociali, a costo pubblico o
privato, sono già intervenuti, tra il momento in cui sono state prese le
decisioni di abbandono del lavoro (il momento della firma dell’accordo di
risoluzione del rapporto di lavoro o del licenziamento) e la data di
pensionamento secondo le norme vigenti in quel momento. Il problema deve essere
risolto semplicemente riconoscendo agli esodati il diritto alla pensione con le
regole precedenti la riforma Fornero. Per tutti gli “esodati” chiediamo la
certezza della salvaguardia.
Ricordiamo che dal 4 dicembre 2011 ad oggi sono state promulgate 4 leggi per la
salvaguardia parziale degli esodati (SalvaItalia 2011, Milleproroghe 2012,
Spending Review 2 2012, Legge di Stabilità 2013), che dovranno dare il diritto
alla pensione per circa 130.000 esodati, ossia solo un terzo del totale stimato
di 390.000. Nonostante ciò, oggi, passati 15 mesi dalla riforma delle pensioni:
rimangono ancora esclusi dalla salvaguardia ben 260.000 “esodati” non
ricompresi nelle 4 leggi; la pensione con le vecchie regole non è ancora stata
assicurata con certezza a nessuno di coloro che rientra nelle salvaguardie
previste dalle 4 leggi; non è noto quanti e come saranno trattati gli ex
lavoratori che, pur avendo tutte le caratteristiche per rientrare nelle
salvaguardie previste dalle 4 leggi, rischiano di esserne esclusi solamente per
un criterio di priorità, che li porterebbe al di fuori dei contingenti limitati
stimati per ciascuna delle 4 leggi; in conseguenza di quanto sopra a partire
dal primo febbraio 2013, i primi “esodati” vittime della riforma Fornero sono
già senza reddito o pensione, contrariamente a quanto era stato assicurato in
più occasioni da lla stessa Fornero e dal primo ministro, Monti. Chiediamo
quindi che: a) venga data in tempi brevissimi certezza della data di decorrenza
della pensione a tutti coloro che rientrano nelle salvaguardie previste dalle 4
leggi; b) che venga garantita la salvaguardia previdenziale con le vecchie
regole a coloro che, avendo tutte le caratteristiche per rientrare nelle
salvaguardie previste dalle 4 leggi, rischiano di esserne esclusi solamente per
un criterio di priorità, che li porterebbe al di fuori dei contingenti limitati
previsti per ciascuna delle 4 leggi emanate; c) venga inserita tra lepriorità
dei programmi la definizione, in tempi rapidi, di una nuova legge che ampli i
criteri per la salvaguardia per ricomprendere i 260.000 “esodati” e licenziati
non salvaguardati dalle 4 leggi ad oggi varate.
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