Report
incontro tra i comitati degli “esodati” e l’INPS del 18 luglio 2013
La
riunione ha avuto inizio alle 15:25. L’incontro, che aveva lo scopo di fare il punto
sullo stato di avanzamento relativamente ai tre decreti per la salvaguardia dei
cosiddetti “esodati”, è stato richiesto da alcuni tra i principali comitati
degli “esodati” e gentilmente accettato dalla direzione generale INPS. Presenti
per l’INPS Nori, Uselli, Sorrentino, Comandini, Rossetti, Sabatini e numerose
persone dello staff molte delle quali presenti anche alla riunione del 3 aprile
scorso; per i comitati degli “esodati”: Claudio Ardizio, Antonino Corallo,
Stefano Guagni, Ricardo Letizia, Daniele Martella, Ugo Sannino (Comitato degli
“Esodati” e Precoci d’Italia, Comitato Dirigenti “Esodati”, Coordinamento
Esodati Romani, CV ). Nori dopo una breve introduzione ha dato la parola a
Uselli che inizia la discussione seguendo il documento di sintesi inviato da
Ardizio. Nel corso della discussione, che è stata molto interattiva e ove INPS
ha accettato le nostre numerose interruzioni per chiarimenti, sono state aperte
delle “parentesi esplicative” che verranno nel seguito indicate come tali con
l'oggetto del chiarimento.
Primo:
Salvaguardia dei 65.000. INPS ha confermato sostanzialmente i numeri dell’altra
volta con alcuni aggiornamenti. La scorsa volta ci eravamo lasciati con 62.000
salvaguardati, di cui circa 2.950 posizioni NON CLASSIFICABILI ancora da
esaminare nel dettaglio. INPS ha precisato che questo numero (2.950) era una
stima, oggi le posizioni da esaminare NON CLASSIFICABILI si sono ridotte a
1.600 (2.950 - 1.600 = 1.350 posizioni riguardano lavoratori Cessati ex IPOST e
CV ex Enel e di conseguenza i 3.888 cessati salgono a 4.888 - su platea di
6.890 - e i CV da 7.960 a 8.300 - su platea di 10.250 ). I salvaguardati sono
saliti a 62.500, a seguito di riesami di 500 posizioni scartate. Si stima che
anche altre posizioni saranno riesaminate portando il numero dei salvaguardati
a 63.000 con solo 2.000 posti “risparmiati” sulla platea complessiva dei 65.000.
In particolare per queste posizioni ancora da esaminare l’ INPS si è già
impegnata ad attivare le sedi periferiche per una più rapida soluzione citando
questi casi: 120 posizioni di “esonerati” ora lavorate, prima ancora da
completare per mancanza di posizioni assicurative, già compresi nei 1.233 “esonerati” già salvaguardati;
avviata una ulteriore verifica sui casi dei “cessati” che risultano ancora
pendenti presso alcune DTL, l’INPS ha tenuto ad evidenziare il proprio impegno
e la piena disponibilità ad ottimizzare l’intero processo di monitoraggio e di
controllo delle istanze anche attraverso iniziative non necessariamente
previste dai protocolli. A tal proposito sono state infatti identificate e
consolidate le 400 posizioni di lavoratori (CV e Cessati) esclusi dalla
salvaguardia a seguito rioccupazione dopo l’ accordo. Questi soggetti che
verranno in qualche modo recuperati nel terzo decreto dei 10.130 saranno
addirittura contattati direttamente da personale INPS per invitare tali
soggetti ad inoltrare nuovamente la richiesta di istanza per il terzo decreto
alla propria DTL, in attesa delle circolare INPS su procedure terzo
decreto, che sarà emessa a giorni.
L’INPS, relativamente al suddetto contingente, ha confermato che non ci sono
criticità pertanto ha sollecitato i comitati a segnalare tempestivamente
eventuali casi singoli o situazioni critici.
Secondo:
salvaguardia dei 55.000. Sono state già lavorate 4.000 posizioni . Si precisa
che questo termine “lavorato” non vuol dire in questa fase che sono state già
inviate lettere di certificazione, ma che sono state svolte tutte le pratiche e
le verifiche relative a questi soggetti. Sono arrivate dalla DTL segnalazioni
di accoglimento di circa 3.000 posizioni trasmesse a INPS. L’INPS dall’ esame
di queste prime posizioni ha identificato circa 170 soggetti che hanno
decorrenza della pensione che cade negli ultimi mesi del 2013, quindi un numero
considerato inferiore rispetto a quanto si poteva immaginare. Inoltre l’INPS,
anche se ufficialmente non è ancora in possesso di numeri precisi sulla
salvaguardia, ha voluto comunque evidenziare con una ragionevole sensazione che
anche per questo contingente i numeri saranno sufficienti a coprire tutti i
soggetti aventi diritto alla salvaguardia. Pertanto, come già avvenuto per i
65.000, l’INPS una volta avuta una buona certezza della “capienza” delle varie
tipologie, sotto la sua responsabilità, provvederà ad inviare le certificazioni
dando la precedenza alle posizioni con la maturazione della pensione più vicina
ribadendo pertanto l’approccio già utilizzato per i 65.000 di inviare per prime
le certificazioni di chi ha maturato la pensione da febbraio a maggio 2013 e
poi le certificazioni successive mese per mese. Un esempio di questa
possibilità di accelerare le procedure di certificazione lo abbiamo sulla
platea dei 6.000 cessati dove sono giunte 4.437 istanze a DTL, segnalati al 3
maggio da report del ministero del lavoro, istanze che devono essere esaminate
dalle sedi INPS territoriali (o ex IPOST) per verificare “ duplicazioni ”
(esempio alcune istanze possono essere state gestite nei primi 65.000 ma
ripresentate anche nei 55.000, il che significa ridurre ulteriormente il numero
di 4.437 istanze a DTL). Nel caso il numero finale dopo la scadenza dei termini
di presentazione delle istanza (21 maggio) risultasse inferiore alla platea dei
6.000 cessati INPS gestirà, come scritto sopra, sotto la responsabilità di
INPS, senza la complicazione di formulare una graduatoria, perché tutte stanno
entro il numero della platea dei 6.000 cessati. Precisazione sulle graduatorie
e sulla lavorazione delle posizioni del secondo contingente dei 55.000 e del
terzo dei 10.130 Su questo punto i rappresentanti degli “esodati” hanno fatto
presente: nel contingente dei 55.000 anche se si tratta nella maggior parte dei
casi di pensioni che maturano nel 2014 le persone destinatarie vivono ormai da
quasi due anni in uno stato intollerabile di incertezza sul proprio futuro; nel
contingente dei 10.130 ci sono anche persone che maturavano il diritto alla
pensione a partire da febbraio 2013 per cui per queste persone all'incertezza
sul proprio futuro si aggiunge una “reale” situazione di essere senza redditi
da mesi che rischia di prolungarsi per diversi mesi. L’INPS ha risposto dicendo
che ha messo in atto tutte le azioni a sua disposizione per rendere i processi
più veloci ed efficienti rispetto al primo contingente. Ad esempio ha dato
incarico al proprio rappresentante INPS presente nelle commissioni DTL di
redigere un foglio Excel (completo di nominativi e codici fiscali) con le
posizioni che man mano vengono esaminate nelle commissioni. In questo modo
vengono anticipate le lavorazioni di competenza INPS delle varie posizioni ,
che resteranno quindi solo in attesa dell'esito finale dell'esame della DTL
trasmesso poi ufficialmente alle sedi territoriali (o ex IPOST per i postali).
INPS ha tuttavia confermato che suo malgrado non può anticipare le lettere di
certificazione e di conseguenza la lavorazione delle pensioni se prima non ha
una "ragionevole" certezza della capienza delle varie categorie e che
inevitabilmente questa esigenza comporterà per il contingente dei 10.130
l'attesa minima delle scadenza dei tempi (25 settembre) predisposti dalla legge
per la presentazione delle istanze di salvaguardia da parte dei lavoratori.
Terzo:
salvaguardia dei 10.130. INPS ha confermato di essere in attesa di un ok del
ministero MPLS per emettere la circolare INPS sulle procedure del terzo
decreto, che sarà emessa a giorni. L’INPS ha informato i partecipanti che la
circolare attuativa attualmente all’ approvazione da parte del MLPS sarà
distribuita alle sedi periferiche e messa sul sito INPS nei prossimi giorni,
inoltre, su specifica domanda del rappresentate di uno dei comitati è stato
confermato dall’INPS la piena rispondenza dei contenuti della circolare
rispetto al decreto attuativo ed al parere espresso dalle commissioni speciali
sui CV. Relativamente alla richiesta fatta dai rappresentati dei comitati di
elaborare le istanze parallelamente a quelle del secondo contingente, l’INPS ha
tuttavia escluso tale possibilità pertanto è necessario aspettare la fine del
processo ed in particolare in modo imprescindibile la scadenza della
presentazione delle istanze ed il relativo calcolo degli aventi diritto. INPS
potrà solo anticipare i tempi sotto la sua responsabilità solo in caso di
“ragionevole certezza” sulla capienza dei posti rispetto ai richiedenti, come
avvenuto per il primo contingente. Nel caso, ritenuto improbabile, di
sforamento dei numeri per ogni singola tipologia lettera a) b) c) d) bisognerà
rispettare le leggi e produrre le graduatorie con inevitabile allungamento dei
tempi. INPS ha osservato che ad oggi ci sono “solo” 170 istanze di pensione da
parte CV per questo contingente sui 1.590 della platea lettera b) e non sono
giunte ad oggi da DTL nessuna comunicazione su lettera a) ( mobilitati ) e
lettera c) ( cessati individuali o collettivi). Si sono fatte varie ipotesi
sulla possibile causa: dalla mancanza della circolare attuativa al fatto che molti
magari pensano di non dover rifare l'istanza essendo stati “registrati” come
non aventi diritto nei precedenti contingenti, oppure che pensano saranno
ripescati “ d’ufficio da INPS ” (ma riceveranno solo telefonate o lettere da
INPS per invitarli a presentare le dovute istanze).
Note
aggiuntive
0:
numero degli “esodati” primo di tutti le tabelle con i numeri illustrati da
Claudio Ardizio. abbiamo che non solo “pere e mele” come voleva far intendere
Nori: al contrario sono un sforzo lodevole di Claudio (Ardizio) di cercare
informazioni fra dati provenienti da fonti diverse. Da quanto abbiamo sentito i
numeri degli “esodati” sono però un argomento “delicato” politicamente
parlando, in questo periodo ed alla fine Nori ha detto che ha delle clausole di
riservatezza con il ministro Giovannini e quindi si è rifiutato di fornire
alcun dato.
1:
precisazione sui nati nel 1952 (comma 15bis e successiva circolare INPS nr.35
del 2012). L’INPS ha confermato che il comma 15bis è stato aggiunto
all’articolo 24 per rendere meno onerosa la riforma Fornero per i nati nel
1952, anche se il suo effetto è stato dal legislatore limitato ai lavoratori
dipendenti del settore privato. Gli uomini devono avere quota 96 mentre le
donne 60 anni di età con almeno 20 anni di contributi entrambi entro il 31
dicembre 2012. Il tutto quando il fenomeno esodati non era ancora esploso e non
era intuibile nella sua gravità. L’INPS
ha preso atto che l'interpretazione data con la sua circolare numero 35 del
2012 farebbe perdere lo sconto dei due anni al lavoratore dipendente del
settore privato non salvaguardato e senza occupazione ma che magari ha svolto
poi qualche attività temporanea con reddito inferiore ai 7.500 euro/anno. INPS
si è quindi dichiarata disponibile a rivedere il criterio di interpretazione
facendo comunque presente che il comma 15bis non può essere generalizzato ed
indirizzato a tutti i lavoratori già licenziati a quella data e di qualsiasi
tipologia. I rappresentati dei comitati pur apprezzando la disponibilità
manifestata dall’INPS hanno comunque ribadito che una diversa interpretazione
operativa del comma 15bis dovrebbe considerare il sopraggiunto fenomeno degli
esodati e pertanto ogni eventuale interpretazione dovrebbe dare loro
l’opportunità di poter accedere al suddetto beneficio senza alcun vincolo di
data e tipologia di attività eventualmente svolta dopo accordi stipulati specie
se di entità irrilevante, ad esempio secondo limiti già condivisi per il
recupero dei 10.130 salvaguardati, anche lavoratori pubblici e lavoratori
autonomi.
2:
aspettativa di vita e mobilità in deroga ai mobilitati quotisti e donne 60enni. Il ministero del lavoro ha sbloccato solo ieri mercoledì 17 luglio i fondi FOSF
(Fondo occupazione e Formazione). Nei prossimi giorni saranno inviati le certificazioni
ai mobilitati quotisti e donne 60 anni, che per aspettativa di vita rischiavano
di slinkare la maturazione delle decorrenze pensione entro la mobilità, col
rischio di aspettare 6 anni la pensione. Anche a costoro saranno riconosciuti 3
mesi di mobilità in deroga per coprire i 3 mesi per aspettativa di vita.
Abbiamo già notato sabato 20 luglio le prime lavorazioni fatte nella giornata
di venerdì 19 luglio su mobilitati.
3:
sistema sperimentale contributivo opzione donne. Reinterpretare l'opzione donna
57 anni e 35 anni di contributi = calcolo pensione TOTALMENTE CONTRIBUTIVO,
considerando quale requisito da conseguire entro la data di scadenza di detta
opzione cioè 31.12.2015 non la decorrenza della pensione ma la maturazione del
requisito, come era peraltro chiaro nella legge istitutiva di questa norma
speciale. Per entrambe le modifiche basterebbe una circolare INPS appoggiata da
un parere favorevole del Ministero del Lavoro. TOGLIENDO ANCHE I 3 MESI di
ASPETTATIVA DI VITA che come scritto porta in realtà la scadenza al 30.09.2015
per donne 57enni serve una verifica.
4:
contributori volontari CV ANTE 2007. Sono tanti i dubbi che circolano ancora su
questo spinoso tema. Noi abbiamo chiesto di sapere se questi soggetti in caso
di salvaguardia possano contare sui fondi stanziati al tempo della loro
salvaguardia o se andranno a pesare sui 130.000 salvaguardati. La risposta è
stata articolata. In seguito alla riforma Fornero le leggi sui CV ante 2007,
secondo l’INPS, sono da ritenersi decadute. Dopo il parere delle commissioni
speciali che considerano le leggi sugli ante 2007 non annullate e quindi ancora
vigenti, l’istituto ha chiesto al ministero le direttive da seguire per la
risoluzione della questione. Finora le valutazioni di massima sul numero totale
di esodati (termine da interpretare in senso lato, cioè comprendente le varie
tipologie compresi i CV) hanno incluso anche gli ante 2007 senza distinzioni o
scremature. La posizione di INPS sull'argomento dovrebbe contribuire a
ridimensionare significativamente il numero dei soggetti da salvaguardare con
importanti conseguenze sull'entità delle coperture da trovare. La circolare
INPS sui 10.130, in via di prossima emissione, dovrebbe consentire l’accesso
alla salvaguardia ai soggetti con 57 o 58 anni di età e 35 anni di contributi,
che rispetteranno i paletti previsti (almeno un contributo pagato prima del 6
dicembre 2011, decorrenza entro 6 gennaio 2015 (entro 36 mesi), criteri di NON
rioccupazione secondo quanto stabilito nel terzo decreto attuativo (reddito
inferiore ai 7.500 euro/anno). L’INPS ritiene che non siano da salvaguardare i
CV in età ancora di lavoro (ad esempio 40enni) oppure chi NON ha versato 1
settimana dopo la autorizzazione o ha poca contribuzione. Non sarebbe “etico”
che questi soggetti conservassero le regole ante 2007 fino al loro
pensionamento ancora lontano nel tempo. L’impressione comunque è che le parole
conclusive ancora manchino sull’argomento. Ai comitati interessa che il parere
dell’INPS, confermato dal Ministero del Lavoro e dalle commissioni Lavoro dei 2
rami del parlamento - sia espresso nel modo più comprensibile possibile per i
lavoratori interessati, NON solo.
5:
è stato chiesto se L’INPS comunicherà l’esito negativo conseguente alla
verifica della posizione contributiva per coloro che hanno avuto l’istanza di
accettazione da parte delle DTL sia per il primo che per il secondo decreto.
L’INPS ha confermato che gli esiti negativi saranno comunicati ma soltanto dopo
aver chiuso le procedure per tutti e tre i decreti, ciò per eventuali
possibilità di “slittamento” da un decreto all’altro. CIò è in parte scorretto
, perchè priva agli Esclusi la possibilità di richiedere il RIESAME a INPS o di
aprire un contenzioso sul provvedimento di DINIEGO in tempi utili ( ricorsi a
TAR o Giudici del Lavoro).
6:
ritardo ex-IPOST. E’ stata segnalata che risultano ai Comitati alcune
situazioni di ritardo ex-IPOST nella gestione delle istanze di accettazione
delle DTL per i soggetti ex-IPOST. Le DTL, avrebbero trasmesso le accettazioni
alle Direzioni Provinciali INPS che a loro volta le avrebbero trasmesse alla
Direzione Generale INPS, ma quest’ultima non le avrebbe ANCORA trasmesse a EX
IPOST. Il dottor Uselli ha smentito tale situazione dichiarando che tutte le
istanze da DG INPS sono state trasmesse e che è stata effettuata la verifica
per codice fiscale. Se ci sono situazioni che risultano non trasmesse a ex
IPOST di segnalarlo a DG INPS e a ex IPOST per le verifiche.
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