lunedì 22 luglio 2013

Gli "esodati" e l'INPS.



Report incontro tra i comitati degli “esodati” e l’INPS del 18 luglio 2013

La riunione ha avuto inizio alle 15:25. L’incontro, che aveva lo scopo di fare il punto sullo stato di avanzamento relativamente ai tre decreti per la salvaguardia dei cosiddetti “esodati”, è stato richiesto da alcuni tra i principali comitati degli “esodati” e gentilmente accettato dalla direzione generale INPS. Presenti per l’INPS Nori, Uselli, Sorrentino, Comandini, Rossetti, Sabatini e numerose persone dello staff molte delle quali presenti anche alla riunione del 3 aprile scorso; per i comitati degli “esodati”: Claudio Ardizio, Antonino Corallo, Stefano Guagni, Ricardo Letizia, Daniele Martella, Ugo Sannino (Comitato degli “Esodati” e Precoci d’Italia, Comitato Dirigenti “Esodati”, Coordinamento Esodati Romani, CV ). Nori dopo una breve introduzione ha dato la parola a Uselli che inizia la discussione seguendo il documento di sintesi inviato da Ardizio. Nel corso della discussione, che è stata molto interattiva e ove INPS ha accettato le nostre numerose interruzioni per chiarimenti, sono state aperte delle “parentesi esplicative” che verranno nel seguito indicate come tali con l'oggetto del chiarimento.

Primo: Salvaguardia dei 65.000. INPS ha confermato sostanzialmente i numeri dell’altra volta con alcuni aggiornamenti. La scorsa volta ci eravamo lasciati con 62.000 salvaguardati, di cui circa 2.950 posizioni NON CLASSIFICABILI ancora da esaminare nel dettaglio. INPS ha precisato che questo numero (2.950) era una stima, oggi le posizioni da esaminare NON CLASSIFICABILI si sono ridotte a 1.600 (2.950 - 1.600 = 1.350 posizioni riguardano lavoratori Cessati ex IPOST e CV ex Enel e di conseguenza i 3.888 cessati salgono a 4.888 - su platea di 6.890 - e i CV da 7.960 a 8.300 - su platea di 10.250 ). I salvaguardati sono saliti a 62.500, a seguito di riesami di 500 posizioni scartate. Si stima che anche altre posizioni saranno riesaminate portando il numero dei salvaguardati a 63.000 con solo 2.000 posti “risparmiati” sulla platea complessiva dei 65.000. In particolare per queste posizioni ancora da esaminare l’ INPS si è già impegnata ad attivare le sedi periferiche per una più rapida soluzione citando questi casi: 120 posizioni di “esonerati” ora lavorate, prima ancora da completare per mancanza di posizioni assicurative,  già compresi nei 1.233 “esonerati” già salvaguardati; avviata una ulteriore verifica sui casi dei “cessati” che risultano ancora pendenti presso alcune DTL, l’INPS ha tenuto ad evidenziare il proprio impegno e la piena disponibilità ad ottimizzare l’intero processo di monitoraggio e di controllo delle istanze anche attraverso iniziative non necessariamente previste dai protocolli. A tal proposito sono state infatti identificate e consolidate le 400 posizioni di lavoratori (CV e Cessati) esclusi dalla salvaguardia a seguito rioccupazione dopo l’ accordo. Questi soggetti che verranno in qualche modo recuperati nel terzo decreto dei 10.130 saranno addirittura contattati direttamente da personale INPS per invitare tali soggetti ad inoltrare nuovamente la richiesta di istanza per il terzo decreto alla propria DTL, in attesa delle circolare INPS su procedure terzo decreto,  che sarà emessa a giorni. L’INPS, relativamente al suddetto contingente, ha confermato che non ci sono criticità pertanto ha sollecitato i comitati a segnalare tempestivamente eventuali casi singoli o situazioni critici.

Secondo: salvaguardia dei 55.000. Sono state già lavorate 4.000 posizioni . Si precisa che questo termine “lavorato” non vuol dire in questa fase che sono state già inviate lettere di certificazione, ma che sono state svolte tutte le pratiche e le verifiche relative a questi soggetti. Sono arrivate dalla DTL segnalazioni di accoglimento di circa 3.000 posizioni trasmesse a INPS. L’INPS dall’ esame di queste prime posizioni ha identificato circa 170 soggetti che hanno decorrenza della pensione che cade negli ultimi mesi del 2013, quindi un numero considerato inferiore rispetto a quanto si poteva immaginare. Inoltre l’INPS, anche se ufficialmente non è ancora in possesso di numeri precisi sulla salvaguardia, ha voluto comunque evidenziare con una ragionevole sensazione che anche per questo contingente i numeri saranno sufficienti a coprire tutti i soggetti aventi diritto alla salvaguardia. Pertanto, come già avvenuto per i 65.000, l’INPS una volta avuta una buona certezza della “capienza” delle varie tipologie, sotto la sua responsabilità, provvederà ad inviare le certificazioni dando la precedenza alle posizioni con la maturazione della pensione più vicina ribadendo pertanto l’approccio già utilizzato per i 65.000 di inviare per prime le certificazioni di chi ha maturato la pensione da febbraio a maggio 2013 e poi le certificazioni successive mese per mese. Un esempio di questa possibilità di accelerare le procedure di certificazione lo abbiamo sulla platea dei 6.000 cessati dove sono giunte 4.437 istanze a DTL, segnalati al 3 maggio da report del ministero del lavoro, istanze che devono essere esaminate dalle sedi INPS territoriali (o ex IPOST) per verificare “ duplicazioni ” (esempio alcune istanze possono essere state gestite nei primi 65.000 ma ripresentate anche nei 55.000, il che significa ridurre ulteriormente il numero di 4.437 istanze a DTL). Nel caso il numero finale dopo la scadenza dei termini di presentazione delle istanza (21 maggio) risultasse inferiore alla platea dei 6.000 cessati INPS gestirà, come scritto sopra, sotto la responsabilità di INPS, senza la complicazione di formulare una graduatoria, perché tutte stanno entro il numero della platea dei 6.000 cessati. Precisazione sulle graduatorie e sulla lavorazione delle posizioni del secondo contingente dei 55.000 e del terzo dei 10.130 Su questo punto i rappresentanti degli “esodati” hanno fatto presente: nel contingente dei 55.000 anche se si tratta nella maggior parte dei casi di pensioni che maturano nel 2014 le persone destinatarie vivono ormai da quasi due anni in uno stato intollerabile di incertezza sul proprio futuro; nel contingente dei 10.130 ci sono anche persone che maturavano il diritto alla pensione a partire da febbraio 2013 per cui per queste persone all'incertezza sul proprio futuro si aggiunge una “reale” situazione di essere senza redditi da mesi che rischia di prolungarsi per diversi mesi. L’INPS ha risposto dicendo che ha messo in atto tutte le azioni a sua disposizione per rendere i processi più veloci ed efficienti rispetto al primo contingente. Ad esempio ha dato incarico al proprio rappresentante INPS presente nelle commissioni DTL di redigere un foglio Excel (completo di nominativi e codici fiscali) con le posizioni che man mano vengono esaminate nelle commissioni. In questo modo vengono anticipate le lavorazioni di competenza INPS delle varie posizioni , che resteranno quindi solo in attesa dell'esito finale dell'esame della DTL trasmesso poi ufficialmente alle sedi territoriali (o ex IPOST per i postali). INPS ha tuttavia confermato che suo malgrado non può anticipare le lettere di certificazione e di conseguenza la lavorazione delle pensioni se prima non ha una "ragionevole" certezza della capienza delle varie categorie e che inevitabilmente questa esigenza comporterà per il contingente dei 10.130 l'attesa minima delle scadenza dei tempi (25 settembre) predisposti dalla legge per la presentazione delle istanze di salvaguardia da parte dei lavoratori.

Terzo: salvaguardia dei 10.130. INPS ha confermato di essere in attesa di un ok del ministero MPLS per emettere la circolare INPS sulle procedure del terzo decreto, che sarà emessa a giorni. L’INPS ha informato i partecipanti che la circolare attuativa attualmente all’ approvazione da parte del MLPS sarà distribuita alle sedi periferiche e messa sul sito INPS nei prossimi giorni, inoltre, su specifica domanda del rappresentate di uno dei comitati è stato confermato dall’INPS la piena rispondenza dei contenuti della circolare rispetto al decreto attuativo ed al parere espresso dalle commissioni speciali sui CV. Relativamente alla richiesta fatta dai rappresentati dei comitati di elaborare le istanze parallelamente a quelle del secondo contingente, l’INPS ha tuttavia escluso tale possibilità pertanto è necessario aspettare la fine del processo ed in particolare in modo imprescindibile la scadenza della presentazione delle istanze ed il relativo calcolo degli aventi diritto. INPS potrà solo anticipare i tempi sotto la sua responsabilità solo in caso di “ragionevole certezza” sulla capienza dei posti rispetto ai richiedenti, come avvenuto per il primo contingente. Nel caso, ritenuto improbabile, di sforamento dei numeri per ogni singola tipologia lettera a) b) c) d) bisognerà rispettare le leggi e produrre le graduatorie con inevitabile allungamento dei tempi. INPS ha osservato che ad oggi ci sono “solo” 170 istanze di pensione da parte CV per questo contingente sui 1.590 della platea lettera b) e non sono giunte ad oggi da DTL nessuna comunicazione su lettera a) ( mobilitati ) e lettera c) ( cessati individuali o collettivi). Si sono fatte varie ipotesi sulla possibile causa: dalla mancanza della circolare attuativa al fatto che molti magari pensano di non dover rifare l'istanza essendo stati “registrati” come non aventi diritto nei precedenti contingenti, oppure che pensano saranno ripescati “ d’ufficio da INPS ” (ma riceveranno solo telefonate o lettere da INPS per invitarli a presentare le dovute istanze).

Note aggiuntive

0: numero degli “esodati” primo di tutti le tabelle con i numeri illustrati da Claudio Ardizio. abbiamo che non solo “pere e mele” come voleva far intendere Nori: al contrario sono un sforzo lodevole di Claudio (Ardizio) di cercare informazioni fra dati provenienti da fonti diverse. Da quanto abbiamo sentito i numeri degli “esodati” sono però un argomento “delicato” politicamente parlando, in questo periodo ed alla fine Nori ha detto che ha delle clausole di riservatezza con il ministro Giovannini e quindi si è rifiutato di fornire alcun dato.

1: precisazione sui nati nel 1952 (comma 15bis e successiva circolare INPS nr.35 del 2012). L’INPS ha confermato che il comma 15bis è stato aggiunto all’articolo 24 per rendere meno onerosa la riforma Fornero per i nati nel 1952, anche se il suo effetto è stato dal legislatore limitato ai lavoratori dipendenti del settore privato. Gli uomini devono avere quota 96 mentre le donne 60 anni di età con almeno 20 anni di contributi entrambi entro il 31 dicembre 2012. Il tutto quando il fenomeno esodati non era ancora esploso e non era intuibile nella sua gravità. L’INPS ha preso atto che l'interpretazione data con la sua circolare numero 35 del 2012 farebbe perdere lo sconto dei due anni al lavoratore dipendente del settore privato non salvaguardato e senza occupazione ma che magari ha svolto poi qualche attività temporanea con reddito inferiore ai 7.500 euro/anno. INPS si è quindi dichiarata disponibile a rivedere il criterio di interpretazione facendo comunque presente che il comma 15bis non può essere generalizzato ed indirizzato a tutti i lavoratori già licenziati a quella data e di qualsiasi tipologia. I rappresentati dei comitati pur apprezzando la disponibilità manifestata dall’INPS hanno comunque ribadito che una diversa interpretazione operativa del comma 15bis dovrebbe considerare il sopraggiunto fenomeno degli esodati e pertanto ogni eventuale interpretazione dovrebbe dare loro l’opportunità di poter accedere al suddetto beneficio senza alcun vincolo di data e tipologia di attività eventualmente svolta dopo accordi stipulati specie se di entità irrilevante, ad esempio secondo limiti già condivisi per il recupero dei 10.130 salvaguardati, anche lavoratori pubblici e lavoratori autonomi.

2: aspettativa di vita e mobilità in deroga ai mobilitati quotisti e donne 60enni. Il ministero del lavoro ha sbloccato solo ieri mercoledì 17 luglio i fondi FOSF (Fondo occupazione e Formazione). Nei prossimi giorni saranno inviati le certificazioni ai mobilitati quotisti e donne 60 anni, che per aspettativa di vita rischiavano di slinkare la maturazione delle decorrenze pensione entro la mobilità, col rischio di aspettare 6 anni la pensione. Anche a costoro saranno riconosciuti 3 mesi di mobilità in deroga per coprire i 3 mesi per aspettativa di vita. Abbiamo già notato sabato 20 luglio le prime lavorazioni fatte nella giornata di venerdì 19 luglio su mobilitati.

3: sistema sperimentale contributivo opzione donne. Reinterpretare l'opzione donna 57 anni e 35 anni di contributi = calcolo pensione TOTALMENTE CONTRIBUTIVO, considerando quale requisito da conseguire entro la data di scadenza di detta opzione cioè 31.12.2015 non la decorrenza della pensione ma la maturazione del requisito, come era peraltro chiaro nella legge istitutiva di questa norma speciale. Per entrambe le modifiche basterebbe una circolare INPS appoggiata da un parere favorevole del Ministero del Lavoro. TOGLIENDO ANCHE I 3 MESI di ASPETTATIVA DI VITA che come scritto porta in realtà la scadenza al 30.09.2015 per donne 57enni serve una verifica.

4: contributori volontari CV ANTE 2007. Sono tanti i dubbi che circolano ancora su questo spinoso tema. Noi abbiamo chiesto di sapere se questi soggetti in caso di salvaguardia possano contare sui fondi stanziati al tempo della loro salvaguardia o se andranno a pesare sui 130.000 salvaguardati. La risposta è stata articolata. In seguito alla riforma Fornero le leggi sui CV ante 2007, secondo l’INPS, sono da ritenersi decadute. Dopo il parere delle commissioni speciali che considerano le leggi sugli ante 2007 non annullate e quindi ancora vigenti, l’istituto ha chiesto al ministero le direttive da seguire per la risoluzione della questione. Finora le valutazioni di massima sul numero totale di esodati (termine da interpretare in senso lato, cioè comprendente le varie tipologie compresi i CV) hanno incluso anche gli ante 2007 senza distinzioni o scremature. La posizione di INPS sull'argomento dovrebbe contribuire a ridimensionare significativamente il numero dei soggetti da salvaguardare con importanti conseguenze sull'entità delle coperture da trovare. La circolare INPS sui 10.130, in via di prossima emissione, dovrebbe consentire l’accesso alla salvaguardia ai soggetti con 57 o 58 anni di età e 35 anni di contributi, che rispetteranno i paletti previsti (almeno un contributo pagato prima del 6 dicembre 2011, decorrenza entro 6 gennaio 2015 (entro 36 mesi), criteri di NON rioccupazione secondo quanto stabilito nel terzo decreto attuativo (reddito inferiore ai 7.500 euro/anno). L’INPS ritiene che non siano da salvaguardare i CV in età ancora di lavoro (ad esempio 40enni) oppure chi NON ha versato 1 settimana dopo la autorizzazione o ha poca contribuzione. Non sarebbe “etico” che questi soggetti conservassero le regole ante 2007 fino al loro pensionamento ancora lontano nel tempo. L’impressione comunque è che le parole conclusive ancora manchino sull’argomento. Ai comitati interessa che il parere dell’INPS, confermato dal Ministero del Lavoro e dalle commissioni Lavoro dei 2 rami del parlamento - sia espresso nel modo più comprensibile possibile per i lavoratori interessati, NON solo.

5: è stato chiesto se L’INPS comunicherà l’esito negativo conseguente alla verifica della posizione contributiva per coloro che hanno avuto l’istanza di accettazione da parte delle DTL sia per il primo che per il secondo decreto. L’INPS ha confermato che gli esiti negativi saranno comunicati ma soltanto dopo aver chiuso le procedure per tutti e tre i decreti, ciò per eventuali possibilità di “slittamento” da un decreto all’altro. CIò è in parte scorretto , perchè priva agli Esclusi la possibilità di richiedere il RIESAME a INPS o di aprire un contenzioso sul provvedimento di DINIEGO in tempi utili ( ricorsi a TAR o Giudici del Lavoro).

6: ritardo ex-IPOST. E’ stata segnalata che risultano ai Comitati alcune situazioni di ritardo ex-IPOST nella gestione delle istanze di accettazione delle DTL per i soggetti ex-IPOST. Le DTL, avrebbero trasmesso le accettazioni alle Direzioni Provinciali INPS che a loro volta le avrebbero trasmesse alla Direzione Generale INPS, ma quest’ultima non le avrebbe ANCORA trasmesse a EX IPOST. Il dottor Uselli ha smentito tale situazione dichiarando che tutte le istanze da DG INPS sono state trasmesse e che è stata effettuata la verifica per codice fiscale. Se ci sono situazioni che risultano non trasmesse a ex IPOST di segnalarlo a DG INPS e a ex IPOST per le verifiche.

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