mercoledì 6 marzo 2013

Appello al presidente di tutti.



Illustrissimo presidente della Repubblica Italiana onorevole Giorgio Napolitano, responsabili dei partiti e dei movimenti rappresentati in parlamento: a nome di tutti gli esodati, i disoccupati in mobilità, i disoccupati contributori volontari, i lavoratori licenziati senza tutele, disoccupati con 15 anni di contributi, i lavoratori in esonero dalla pubblica amministrazione e le donne senza occupazione al 31 dicembre 2012 le rivolgiamo un forte appello  considerata la sua sensibilità verso le problematiche  sociali ed umane, affinché  le misure urgenti del nuovo futuro  governo,  vengano rivolte oltreché al sostegno dell’equità, della giustizia sociale, dei cittadini bisognosi e dell’occupazione, anche a risolvere definitivamente il dramma dei cittadini ultracinquantenni senza lavoro da numerosi anni. Questi cittadini e le loro famiglie rischiano l’indigenza ritrovandosi senza alcun reddito e senza la pensione, diritto, quest’ultimo negato dalla recente riforma del sistema previdenziale approvata dal governo Monti.  Un provvedimento legislativo che penalizza fortemente i cittadini disoccupati e prossimi alla pensione. Non parliamo soltanto degli oltre 400.000 cosiddetti “esodati” ma anche delle decine di migliaia di lavoratori licenziati e senza alcuna tutela o salvaguardia che hanno visto dal 2010 al  2012 (anni nei quali si è maggiormente acuita la crisi economica internazionale) le loro aziende chiudere o ridurre drasticamente il personale impiegato. Molti di noi devono percepire ancora la liquidazione mentre altri non hanno potuto usufruire di alcun ammortizzatore sociale. Tutti si vedono negato il diritto alla pensione dalle nuove norme previdenziali emanate dal ministro Fornero. Un provvedimento che ha generato indicibili e dolorosissime ingiustizie sociali, non degne di un paese che si definisca una democrazia, ed il dramma sociale che noi e le nostre famiglie stiamo vivendo personalmente, vedendoci negato il presente e il futuro del nostro progetto sociale. Ci rivolgiamo in questo delicato momento politico a lei quale garante della costituzione affinché si renda promotore verso le forze politiche che andranno a governare il paese di un provvedimento urgente che  sospenda i termini della legge di riforma del sistema previdenziale, varata  dal governo  Monti, per il triennio 2013/2015, in modo che sia risolto con immediatezza il dramma dei lavoratori senza lavoro e senza pensione. Una sospensione che consentirebbe al parlamento di procedere alla sua urgente modifica nei termini previsti dalla proposta di legge 5103 (condivisa da quasi tutti i partiti) integrata delle nostre proposte presentate da tempo ai responsabili dei partiti e movimenti oggi rappresentati in parlamento. Tale provvedimento eliminerebbe, inoltre,  le inaccettabili, inique e discriminatorie classifiche dei meritevoli e non meritevoli della salvaguardia da tali norme. Riteniamo, infatti, che  l’unico criterio obiettivo delle salvaguardie debba essere quello della perdita del posto di lavoro  entro il 31 dicembre 2012. Riteniamo, inoltre, che tale provvedimento, assicurando il diritto alla pensione di cittadini ultracinquantenni, consentirebbe di dare maggiori opportunità occupazionali ai nostri giovani.

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