martedì 26 giugno 2012

C'era una volta il lavoro (3)



L'anteprima mattutina di C'era una volta il lavoro, nell'aula magna del liceo Verri, Lodi, è stata tutta dedicata alla presentazione di Vivere e morire di lavoro (Feltrinelli Real Cinema) di Daniele Segre. Il regista, nostro ospite nel corso di tutta la giornata, compresa la proiezione serale in piazza della Vittoria di Sic Fiat Italia, è stato introdotto da una puntuale e precisa dissertazione di Piero Scaramucci, storico direttore di Radio Popolare, che ha sottolineato il carattere straordinario del cinema di Daniele Segre. Un aspetto sottolineato da Piero Scaramucci riguarda in particolare tutti i cosiddetti "esodati", ovvero che Daniele Segre trova sempre il modo, nei suoi film, di scovare le persone dietro i numeri, le cifre e le statistiche. Il regista, oltre a spiegare il contenuto di Vivere e morire di lavoro (si tratta di due DVD che contengono quattro film: il bellissimo Dinamite, Asuba de su serbatoiuMorire di lavoro e lo stesso Sic Fiat Italia, nonché il libro di Peppino Ortoleva tutto dedicato al cinema di Daniele Segre) è stato l'interprete di un'appassionata (e commovente) arringa nel ricordare l'importanza della difesa degli elementari principi e dei diritti di chi sa che, come diceva John Lennon, "il lavoro è vita, e senza quello esiste solo paura e insicurezza". Primo, tra tutti quei valori irrinunciabili, quel r/i/s/p/e/t/t/o che non è né trattabile né sindacabile. 

Nessun commento:

Posta un commento