È con tutta la forza della nostra storia che domani, sabato 23 giugno, ci troveremo ancora una volta per ricordare che siamo qui, e ci saremo fino alla fine, perché abbiamo compagni di viaggio e alleati da ascoltare, perché vogliamo ripetere, fino a quando sarà necessario, che serve una nuova legge di salvaguardia (la nona, per la precisione) per tutelare i circa seimila esodati ancora nel limbo dell’incertezza, perché sentiamo parlare tutti i giorni di previdenza, e di welfare, ma in modi astratti, bizzarri e confusi che dimenticano l’aspetto più importante che abbiamo scoperto, tassello dopo tassello. Siamo donne e uomini che in questi (sette) anni non hanno voluto essere nient’altro, e che si sono guadagnati il dovuto e sacrosanto rispetto senza urlare, senza rancore, senza blaterare, e sempre con un sorriso, che ci ha portato fin qui.
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