martedì 14 aprile 2015

La nostra storia...


Dicembre 2011, interno notte. Nelle stanze del governo si dà vita a una nuova specie di esseri umani. Privi di diritti, condannati all'invisibilità, identificati con un nome inesistente nella lingua italiana: esodati. Il bisogno di sentirsi vivi, mentre tutto intorno è un susseguirsi di dubbi, distorsioni e incertezze, ha poi trasformato questi uomini queste donne in fantasmi irrequieti, che hanno vagato, pregato, urlato, bussato di porta in porta. Non in cerca di una terra promessa, illusoria, ma del futuro che è stato loro negato con una firma in calce a una legge della repubblica. Non siamo qui per le caramelle non racconta soltanto il dramma di uomini e donne che, dopo aver lavorato una vita intera, si sono trovati senza pensione, senza stipendio e senza reddito in virtù di un'improvvida disposizione del governo italiano. Racconta la genesi, gli sforzi quotidiani e l'evoluzione di un gruppo di persone assemblate in un comitato spontaneo, indipendente, a volte caotico e frenetico, che combatte le giusta battaglia, utilizzando tutti i mezzi possibili, dalle rivendicazioni sindacali alle provocazioni artistiche. Non siamo qui per le caramelle è una storia fatta di tante storie: a volte comiche, a volte drammatiche, raccontate spesso con ironia, sempre con la sorpresa di un sorriso, e in cerca di un futuro. L'idea di Non siamo qui per le caramelle nasce nella primavera di tre anni fa: da il comitato esodati lodigiano non si limita a battersi per vedere ripristinato tutto un sacrosanto diritto. Con la consapevolezza che non sarebbero state sufficienti le rivendicazioni politiche e sindacali, e burocratiche nasce il confronto con altre realtà impegnate sul fronte dell'emarginazione, sulla linea della solidarietà, con forme di solidarietà dagli artisti, dai musicisti, dagli attori, con l'istinto primordiale di salvaguardare le storie, almeno quelle, perché come scriveva John Berger “la nostra vita quotidiana è uno scambio costante con le apparenze da cui siamo circondati: spesso familiari, talvolta nuove e impreviste, ma sempre lì, a confermarci che esistiamo”.

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