La Rete dei Comitati di "esodati” ha appreso dai media dell’incontro dei rappresentanti dei sindacati confederali dell'8 ottobre con il presidente del consiglio Letta in merito ai contenuti
della prossima legge di stabilità. Come sapete da oltre 18 mesi la Rete si
sta battendo per il riconoscimento del diritto rubato agli “esodati” di poter
andare in pensione con le regole vigenti al momento dell’uscita dal mondo del
lavoro, ovvero per il ripristino di quel “patto” ricordato dal presidente Letta
nel suo discorso d’insediamento con le parole: “In particolare con i lavoratori
"esodati" la comunità ha rotto un patto, e la soluzione strutturale
di questo problema è un impegno prioritario di questo governo!”. Abbiamo letto
sul vostro comunicato unitario: "Cgil, Cisl e Uil ribadiscono che occorre una buona legge di stabilità che
inverta le scelte recessive compiute in questi anni: non si può immaginare
un’uscita dalla crisi senza puntare sul lavoro e sulla buona occupazione. Per
questo serve un vero governo del paese, capace di compiere le scelte necessarie
a rispondere alle richieste del mondo del lavoro. In
ragione di ciò, Cgil, Cisl e Uil chiedono che la legge di stabilità preveda: un’
effettiva restituzione fiscale ai lavoratori dipendenti e ai pensionati; una
riduzione fiscale alle imprese collegata agli investimenti e all’occupazione; il
completo finanziamento della cassa integrazione in deroga e la definitiva
soluzione al problema degli "esodati" e dei precari della Pubblica
amministrazione, della scuola e della ricerca e
condividiamo totalmente quanto in esso affermato". In
relazione agli "esodati" da tempo anche noi della “Rete dei Comitati”,
considerata la sensibilità dimostrata dal presidente del consiglio Letta per
la questione e convinti di poter “dire la nostra” collaborando con le
istituzioni per risolvere questo dramma assurdo e doloroso aperto dalla riforma
Fornero, stiamo chiedendo allo stesso presidente del consiglio un incontro per
illustragli le nostre buone ragioni, le nostre proposte e le nostre istanze
sulla questione, senza però iuscire ad ottenerlo. In merito, saremmo grati alle rappresentanze confederali per ogni possibile loro intervento, che attendiamo sempre fiduciosi.
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