Al presidente del
consiglio incaricato: nelle ore cruciali di questa delicata fase politica in
cui Lei sta per “varare” il nuovo governo i rappresentanti
dei comitati di “esodati” in rete tra loro, avendo preso visione dai media
delle ipotesi che vengono fatte sui nomi delle persone che potranno essere
chiamate ad occupare la carica di “ministro del lavoro e
del welfare, anche in considerazione di quanto stabilito dalla commissione dei
10 saggi voluta dal Presidente della repubblica che ha individuato nella
questione degli “esodati” una delle priorità da risolvere in via definitiva,
invitano tutti i partiti e in prima persona lei, chiamato a scegliere tra i
molti candidati, a considerare la necessità del fatto che alla guida di un ministero
così importante come quello del Lavoro, e dovendo questo affrontare una
problematica di peso e rilevanza sociale quale è quella degli “esodati, venga
nominata una persona che, profondo conoscitore del mondo del lavoro e del welfare
e forte dellesperienza politica maturata, ma soprattutto avendo
chiaro lo scempio compiuto in questi mesi con la manovra previdenziale Fornero
ed avendo seguito e compreso il dramma degli “esodati,
abbia tutti gli elementi per poter davvero affrontare e risolvere al meglio
questo problema. I comitati riterranno veramente grave una scelta che, per la
carica di ministro del lavoro, cada su persone che mai si siano dimostrate
sensibili al dramma che gli “esodati”
stanno vivendo o che, peggio ancora, di questo dramma neghino l’esistenza!
Vogliamo infine ricordare che tutti i lavoratori lasciati dalla manovra previdenziale Fornero
nel dramma del “senza più lavoro, senza più reddito e senza pensione”
hanno versato i propri contributi per ottenere la pensione e che la manovra
previdenziale fatta dal precedente governo ha fatto sì che i lavoratori
dipendenti contribuiscano con essi, da qui fino al 2021, con oltre 143 miliardi
di euro al risanamento del debito pubblico, e che negli anni successivi il
contributo sarà di circa 25 miliardi all’anno. Resta quindi
incomprensibile come a fronte di tale somma astronomica “pagata”
dai lavoratori con i loro denari si faccia ancora difficoltà a trovare la copertura
finanziaria per salvaguardare quanti ancora sono rimasti fuori dalle deroghe.
Affidandoci a lei, certi che nella sua veste istituzionale potrà spendersi affinché
la carica di ministro del “lavoro e del welfare”
possa essere affidata a persona degna, responsabile e che possa
prioritariamente farsi carico di una risoluzione di tipo “previdenziale”
per tutti gli “esodati”, in particolare di
chi ancora non è stato considerato come “degno”
di salvaguardia.
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