Siamo
ancora qua: dopo un anno gli “esodati” sono ancora in lotta per i loro diritti.
Se è vero che il governo ha salvaguardato 130.000 “esodati”, ancora più di
250.000 aspettano che venga risolta la loro pena. Perché è una pena e una sofferenza
non sapere qual è il proprio futuro, per noi e per le nostre famiglie. Siamo
qui anche per protestare contro l’INPS che non sa dare risposte esaurienti ai
cosiddetti “salvaguardati”. E’ una vergogna che tutti, governo e INPS, giochino
sulla pelle dei lavoratori “esodati” e delle loro famiglie. Fino a che non sarà
risolto questo grave imbroglio della riforma delle pensioni targata Fornero,
noi lotteremo, affinché venga ristabilito il diritto alla pensione, acquisito
da accordi sindacali sottoscritti prima della riforma, sulla base di leggi
vigenti in quel momento.
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