giovedì 8 novembre 2012

L'ora della responsabilità (la vostra).


Abbiamo appreso nei giorni scorsi con fortissima preoccupazione la notizia che la commissione bilancio della camera aveva dichiarato inammissibile l’emendamento 8.309 approvato in commissione lavoro “in quanto presenta una copertura finanziaria carente o inidonea a causa della mancanza di dati ufficiali dei ministeri dell’economia e del lavoro sul numero degli esodati da salvaguardare”. Riteniamo l’emendamento 8. 309 un tentativo di prosecuzione del percorso avviato con la proposta di legge 5103 integrata e proposta da tutti i partiti di maggioranza ed opposizione della commissione lavoro, proposta di legge in relazione alla quale la rete dei comitati ha espresso più volte il suo apprezzamento, non ultimo in occasione dell’incontro con tutti i gruppi parlamentari della commissione lavoro della camera il 9 ottobre scorso, pur ritenendo che essa non esaurisse l’insieme delle casistiche delle persone non salvaguardate e anzi abbandonate da questo governo con la riforma delle pensioni purtroppo a suo tempo non adeguatamente contrastata. Oggi veniamo informati che il viceministro del lavoro, Michel Martone, lasciando, insieme al ministro Elsa Fornero, l'ufficio del presidente della commissione lavoro della camera, Silvano Moffa, al termine di un incontro cui hanno partecipato alcuni componenti della stessa commissione lavoro sul tema dei cosiddetti esodati, ha dichiarato: ''Il governo e il parlamento stanno lavorando congiuntamente per arrivare a dare risposte ad alcuni casi specifici e per riuscire a utilizzare nel miglior modo possibile le risorse che si renderanno disponibili all'esito delle verifiche dei decreti già approvati''. La rete dei comitati confermando il rapporto di collaborazione con le istituzioni che ha caratterizzato tutto il suo operato, richiama l’attenzione di voi tutti sui seguenti aspetti: 1) il ministro Fornero ha più volte ammesso di aver commesso un errore dovuto al fatto che (a sua insaputa!) i veri numeri degli esodati erano molto superiori a quelli ipotizzati. Questa affermazione, già grave, lo diviene ancor più se si considera che ad oggi non vi sono numeri certificati dal ministero né attestati dall’INPS (che, nelle sue valutazioni, si limita a muoversi all’interno di precisi e circoscritti perimetri imposti dal ministro stesso); 2) appare oramai evidente a tutti, come rimarcato dagli organi di informazione ed ammesso implicitamente anche dallo stesso governo, che la rapidità di entrata in vigore della riforma Fornero, senza adeguati transitori temporali, era necessaria esclusivamente per “fare cassa” sulla pelle dei più deboli, mentre si sarebbero potuti utilmente intaccare privilegi consolidati. A fronte di tali evidenze, oramai lampanti agli occhi dell’intero paese, vi chiediamo di non distogliere l’attenzione dal compito a cui vi stiamo richiamando oramai da tempo: assumervi, anche a fronte della recente esternazione governativa, la piena responsabilità del problema dei soggetti non salvaguardati e portarlo immediatamente a soluzione, correggendo così l’errore connesso all’approvazione di una devastante riforma delle pensioni, la cui necessità anche sul lungo periodo è oramai smentita anche dai dati INPS dal 2008 ad oggi. Ribadiamo che non può essere opposta, né moralmente né costituzionalmente (affermazione del presidente della camera del maggio scorso alla presentazione della relazione annuale INPS) alcuna mancanza di risorse poiché questo governo (e perciò lo stato) ha fatto cassa con i soldi degli “esodati”. Le risorse necessarie ci sono e compete a voi, che siete i nostri rappresentanti, reperirle. Anche il costo sociale di centinaia di migliaia di famiglie rientra nella sicurezza dello stato e dei suoi cittadini! Ci auguriamo perciò che il parlamento, come unica rappresentanza del popolo che è sovrano, recuperi subito ed in pieno il suo potere legislativo gravemente compromesso dal governo in carica e, anche a partire dalla disponibilità formale da quest’ultimo espressa, metta in opera ogni azione necessaria per trovare finalmente una soluzione unitaria al gravissimo problema dei non salvaguardati. (La rete dei comitati degli esodati, mobilitati, fondi di settore, contributori volontari, licenziati, Quindicenni, Donne ESMOL)

Nessun commento:

Posta un commento