Abbiamo
appreso nei giorni scorsi con fortissima preoccupazione la notizia che la
commissione bilancio della camera aveva dichiarato inammissibile l’emendamento
8.309 approvato in commissione lavoro “in quanto presenta una copertura
finanziaria carente o inidonea a causa della mancanza di dati ufficiali dei
ministeri dell’economia e del lavoro sul numero degli esodati da
salvaguardare”. Riteniamo l’emendamento 8. 309 un tentativo di prosecuzione del
percorso avviato con la proposta di legge 5103 integrata e proposta da tutti i
partiti di maggioranza ed opposizione della commissione lavoro, proposta di
legge in relazione alla quale la rete dei comitati ha espresso più volte il suo
apprezzamento, non ultimo in occasione dell’incontro con tutti i gruppi parlamentari
della commissione lavoro della camera il 9 ottobre scorso, pur ritenendo che
essa non esaurisse l’insieme delle casistiche delle persone non salvaguardate e
anzi abbandonate da questo governo con la riforma delle pensioni purtroppo a
suo tempo non adeguatamente contrastata. Oggi veniamo informati che il
viceministro del lavoro, Michel Martone, lasciando, insieme al ministro Elsa
Fornero, l'ufficio del presidente della commissione lavoro della camera,
Silvano Moffa, al termine di un incontro cui hanno partecipato alcuni
componenti della stessa commissione lavoro sul tema dei cosiddetti esodati, ha
dichiarato: ''Il governo e il parlamento stanno lavorando congiuntamente per
arrivare a dare risposte ad alcuni casi specifici e per riuscire a utilizzare nel
miglior modo possibile le risorse che si renderanno disponibili all'esito delle
verifiche dei decreti già approvati''. La rete dei comitati confermando il
rapporto di collaborazione con le istituzioni che ha caratterizzato tutto il
suo operato, richiama l’attenzione di voi tutti sui seguenti aspetti: 1) il
ministro Fornero ha più volte ammesso di aver commesso un errore dovuto al
fatto che (a sua insaputa!) i veri numeri degli esodati erano molto superiori a
quelli ipotizzati. Questa affermazione, già grave, lo diviene ancor più se si
considera che ad oggi non vi sono numeri certificati dal ministero né attestati
dall’INPS (che, nelle sue valutazioni, si limita a muoversi all’interno di
precisi e circoscritti perimetri imposti dal ministro stesso); 2) appare oramai
evidente a tutti, come rimarcato dagli organi di informazione ed ammesso
implicitamente anche dallo stesso governo, che la rapidità di entrata in vigore
della riforma Fornero, senza adeguati transitori temporali, era necessaria
esclusivamente per “fare cassa” sulla pelle dei più deboli, mentre si sarebbero
potuti utilmente intaccare privilegi consolidati. A fronte di tali evidenze,
oramai lampanti agli occhi dell’intero paese, vi chiediamo di non distogliere
l’attenzione dal compito a cui vi stiamo richiamando oramai da tempo:
assumervi, anche a fronte della recente esternazione governativa, la piena
responsabilità del problema dei soggetti non salvaguardati e portarlo
immediatamente a soluzione, correggendo così l’errore connesso all’approvazione
di una devastante riforma delle pensioni, la cui necessità anche sul lungo
periodo è oramai smentita anche dai dati INPS dal 2008 ad oggi. Ribadiamo che
non può essere opposta, né moralmente né costituzionalmente (affermazione del
presidente della camera del maggio scorso alla presentazione della relazione
annuale INPS) alcuna mancanza di risorse poiché questo governo (e perciò lo
stato) ha fatto cassa con i soldi degli “esodati”. Le risorse necessarie ci
sono e compete a voi, che siete i nostri rappresentanti, reperirle. Anche il
costo sociale di centinaia di migliaia di famiglie rientra nella sicurezza
dello stato e dei suoi cittadini! Ci auguriamo perciò che il parlamento, come
unica rappresentanza del popolo che è sovrano, recuperi subito ed in pieno il
suo potere legislativo gravemente compromesso dal governo in carica e, anche a
partire dalla disponibilità formale da quest’ultimo espressa, metta in opera
ogni azione necessaria per trovare finalmente una soluzione unitaria al
gravissimo problema dei non salvaguardati. (La rete dei comitati degli esodati, mobilitati, fondi di
settore, contributori volontari, licenziati, Quindicenni, Donne ESMOL)
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