Ciao
a tutti sono Daniela, ho 55 anni, anch’io come tantissimi altri faccio parte
degli esodati. La mia storia lavorativa inizia nel 1973 come impiegata presso
una multinazionale metalmeccanica milanese. Mi ritenevo fortunata di lavorare
in questa azienda che mi garantiva parecchia tranquillità in cambio del mio
lavoro che mi piaceva tantissimo. Ho
lavorato per 28 anni quando nel 2001 l’azienda ha subito un processo di
ristrutturazione e parte del settore dove lavoravo è stato coinvolto. Io e una
dozzina di colleghi siamo stati ceduti a una azienda più piccola dove abbiamo
dovuto ripartire dall’inizio. Dopo circa otto anni di falsa tranquillità
lavorativa mi è arrivata la prima batosta. Siamo nel 2009, ho 52 anni e la
direzione mi comunica che per rimanere nei costi mi propone il part-time. Lo
accetto pur di non trovarmi senza lavoro, convinta che questo sacrificio mi porti alla
pensione che maturerò nel 2013. A distanza di nemmeno sei mesi ecco la seconda
batosta. La direzione mi comunica di nuovo che a causa della crisi e per il
contenimento dei costi il lavoro
amministrativo verrà trasferito alla sede legale che dista dall’attuale posto
di lavoro cinquanta chilometri ma settanta chilometri da dove abito. Mi piomba il mondo addosso, come faccio senza
auto e con pochissime coincidenze con i mezzi, e come faccio con la mia
famiglia? Coinvolgo la parte sindacale e con il datore di lavoro dopo svariati
e penosi incontri arriviamo a un compromesso che viene sottoscritto da entrambe le parti. Accetto il licenziamento
per poter aver questo piccolo indennizzo che mi serve, dopo l’anno di
disoccupazione, a pagare i contributi per arrivare alla pensione. Non sono riuscita a trovare un altro
lavoro perché sono troppo vecchia
e dopo la
disoccupazione non ho più reddito. Ecco che a questo punto arriva il ministro
Fornero che sconvolge
completamente la mia vita e prolunga la mia aspettativa di circa due
anni. Dovrei pagare di tasca mia gli ulteriori contributi altrimenti prenderò
la pensione a circa 63 anni. Non può essere giusto e leale tutto questo.
Anch’io non mi fermerò qui, combatterò insieme agli altri amici per vedere
tutelati i nostri diritti che ci hanno tolto con una leggerezza incredibile.
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