L’occasione,
giovedi 26 gennaio 2017, per ritrovarci, dal vivo, in pubblico, era
offerta dall’ottava legge di salvaguardia, un traguardo importante,
perché, lo ricordiamo ancora una volta, potrebbe essere una delle
ultime occasioni per vedersi riconosciuto quel diritto ingiustamente
e brutalmente scavalcato dalla cosiddetta legge Fornero, anno di
grazia 2011. Quanto tempo, è passato, ma non sono stati i ricordi a
guidarci nell’incontro pubblico al My Lodi anche se alcuni dettagli
vanno collocati nelle giuste posizioni della memoria. Nella primavera
del 2012, in uno dei primi, e poi infiniti presidi il comitato
esodati di Lodi trovò uno spazio proprio a ridosso del parcheggio
del centro commerciale, tra due cassonetti della spazzatura e sotto
un cartello del senso unico, che rendeva bene l’atmosfera. Non
avevamo niente, ed eravamo in mezzo alla strada con uno striscione
improvvisato (che è rimasto tale fino a oggi) e qualche fotocopia in
bianco e nero. Anni dopo, grazie alla cortesia, alla disponibilità
della direzione del My Lodi e in particolare alla simpatia della
direttrice Angela Azzinnari, ci siamo ritrovati a disposizione una
splendida sala. La differenza, in sé già abbastanza notevole, non è
l’unica: nel corso degli anni gli amici che ci hanno seguito,
giorno per giorno, ci hanno aiutato a presentarci in modo migliore.
Dobbiamo ringraziare Fabrizio Del Fiacco che, coordinando tutte le
parti grafiche, dalle locandine ai manifesti, ha dato una coerenza
anche ai “fantasmi” degli esodati. Dobbiamo ringraziare Evasio
Muraro per averci concesso la strumentazione e Luca Milani per averla
usata, mantenendo sempre viva la tradizione musicale del
comitato esodati Lodi.
Dobbiamo ringraziare chi ha partecipato in un modo o nell’altro nel
condividere un momento davvero importante per noi: Peppo
Castelvecchio, che ci è sempre stato vicino fin dall’inizio, Fabio
Cerbone, Fulvio Felisi, Daniele Tenca, Mauro Zambellini e poi tutti i giornalisti e
le giornaliste che ci hanno aiutato a rilanciare i nostri appelli, e a cui va un particolare ringraziamento per la professionalità e per la cordialità.
Lì, nella confortevole condizione del My Lodi, che ringraziamo
ancora, ci siamo accorti che in questi anni siamo stati capaci di
cambiare tutto e le differenze si sono viste, si sono sentite. C’è
solo una cosa che non è cambiata. Siamo ancora qui, ci saremo fino
alla fine.
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