Come è già successo lo scorso 15 settembre, anche alla prossima manifestazione davanti al ministero dell'economia e delle finanze, sarà presente una nutrita delegazione del comitato esodati di Lodi. La nuova mobilitazione, che prevede il presidio a Roma martedi 22 settembre si è resa necessaria per la scelta del ministro delle finanze di disconoscere, di fatto, l'esistenza del fondo esodati negando quindi la possibilità di una settima salvaguardia per 49.500 esodati, che ancora attendono, dopo quattro anni, il riconoscimento della pensione. Le disposizioni del fondo, costituito in modo esplicito e inequivocabile da una legge dello stato italiano (la 228 del 2012), sono chiare ed essenziali: le risorse finanziarie sono previste per gli esodati e fino al 2023 devono restare agli esodati. La scelta del ministro delle finanze, illegale nella forma e nel metodo, e iniqua nella sostanza perché condanna all'indigenza 49.500 famiglie, aggiunge un nuovo, gravissimo capitolo all'odissea infinita degli esodati, una delle più gravi ingiustizie sociali della storia italiana. Per questo il comitato degli esodati di Lodi, aderendo e condividendo fin dall'inizio le attività della rete dei comitati nazionale, ribadisce il suo impegno e la sua partecipazione a tutte le iniziative volte a sollecitare il governo e il parlamento ad assumersi la responsabilità di restituire la dotazione al fondo degli esodati e ad approvare, prima della legge di stabilità, la settima legge di salvaguardia per i 49.500 esodati non ancora salvaguardati (a distanza di quattro anni dalla legge Fornero). Oltre al presidio previsto a Roma, il comitato degli esodati di Lodi, inoltre, continua le sue iniziative e le sue attività, tra cui le future presentazioni del libro Non siamo qui per le caramelle (prossimo alla ristampa) e le consuete riunioni settimanali (come sempre tutti i mercoledi, alle ore 9.00, presso la camera del lavoro di Lodi).
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