E così siamo giunti al terzo Natale da esodati. Nella gioia delle festività e la tristezza che, per molti, questa gioia sarà in parte offuscata dall'incertezza del futuro, una nota positiva deve essere il nostro non sentirci affatto sconfitti ma impegnati nel sostegno a oltranza di che ancora non ce l'ha fatta. Sembra quasi incredibile che, nonostante la disinformazione sui nostri casi e la esiguità delle nostre forze, noi, un pugno di normalissimi cittadini, riusciamo ancora a tenere viva l'attenzione su quanto ci è stato ingiustamente fatto. Se non è la prima volta nella storia del nostro paese sicuramente non è successo spesso. Voglio raccontarvi una notizia che mi ha lasciato sconcertato. Un conoscente danese con cui ho scambiato gli auguri mi ha detto che dal prossimo anno andrà in pensione parziale, vale a dire lavorerà 4 giorni e riceverà la pensione per il quinto giorno. Poi vedrà per l'anno successivo se aumentare i giorni di pensione. Ma perché negli altri paesi fanno cose che da noi manco vengono immaginate? Capite quanto ancora si puo fare con vantaggio dei lavoratori, magari anche contenendo i costi della previdenza e senza creare gli esodati. E quanto altro si potrebbe immaginare. Ma forse il punto è che non si vogliono trovare soluzioni ottimali ma solo colpire i lavoratori per renderli più asserviti e meno combattivi. Ecco, con noi questo non ha funzionato. Ci hanno fatto crescere la voglia di non accettare i soprusi e le ingiustizie. Auguri a tutti di buon Natale e felice nuovo anno. (Arrigo)
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