CGIL Lodi e comitato “esodati”
Lodi presentano il libro di
Antonio Rinaldis, Esodati. Storie vere di
un’economia distratta
sabato 21 giugno, ore 10.30,
Camera del Lavoro, Lodi
Docente di filosofia con un ricco
curriculum e una predilizione per Albert Camus, Antonio Rinaldis raccoglie in Esodati.
Storie vere di un’economia distratta (Imprimatur
Editore, www.imprimatureditore.it,
224 pagine, 14 euro, con l’introduzione di Susanna Camusso) le toccanti
testimonianze di un dramma che ha lacerato nel profondo il tessuto della
convivenza civile, scavalcando il rispetto dei diritti dei cittadini così come
le responsabilità delle scelte delle istituzioni. Esodati. Storie vere di
un’economia distratta sarà presentato
sabato 21 giugno, a partire dalle ore 10.30 presso la Camera del Lavoro di Lodi
(via Lodivecchio, 31), dal comitato “esodati” Lodi con la collaborazione della
CGIL di Lodi e con la partecipazione dell’autore. Un appuntamento significativo
perché quella degli “esodati” non è neanche povertà questo è essere niente e Esodati.
Storie vere di un’economia distratta è
una riflessione filosofica, una proposta politica e le storie di quelli che
sono passati dalla mobilità al nulla, gli esodati. I dimenticati dalla legge
finanziaria che doveva salvare l’Italia, simbolo di una classe governativa che
ha smesso di operare a favore del bene comune. Le storie di quelle persone che
hanno subito un’ingiustizia e si sono ritrovate, a causa della cosiddetta
riforma Fornero, nella precarietà e nell’indigenza. Con un termine offensivo e
banale sono stati chiamati “esodati”, come coloro che sono di troppo e che
devono quindi transitare, esodare da qualche altra parte. Le loro voci e le
loro storie parlano di rabbia, di delusione, di paura e sono la prova più
evidente del distacco tragico che si è creato fra la realtà della vita delle
persone e le scelte politiche di un palazzo sempre più chiuso in se stesso e
incapace di ascoltare i reali bisogni delle persone. Gli “esodati” sono a loro
modo stranieri, perché estraniati dal mondo dell’economia a causa di una doppia
distrazione. Il governo dei tecnici si è distratto e ha perso di vista le
persone per inseguire improbabili risanamenti finanziari e ha sottratto a una
massa di persone diritti che erano stati conquistati nel corso di anni di
lavoro. È possibile trarre da questo labirinto di storie e di volti un
messaggio di speranza? La protesta degli “esodati” che nel libro di Antonio
Rinaldis hanno un nome e un volto, ci ricorda che una società umana è ben
governata quando i cittadini che ne fanno parte possono realizzare pienamente
le loro potenzialità e quando sia assicurata a tutti, indistintamente, la
possibilità di accedere a quel bene fondamentale che si chiama felicità.
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