Caro compagno Francesco Cisarri, il comitato “esodati" di Lodi in cerca di futuro, ti ringrazia per l’invito che ci hai fatto per partecipare al congresso provinciale della Filtcem CGIL. Da sempre ti siamo riconoscenti per la fattiva disponibilità che hai dimostrato nei nostri confronti, supportandoci e sopportandoci nella vicenda che, nostro malgrado, ci ha coinvolti, sconvolgendoci il futuro. Come tu ben sai, il problema degli “esodati”, prodotto dalla riforma Fornero sulle pensioni, ha messo in discussione certezze che sembravano acquisite. Non ci riferiamo solo all’allungamento dell’età lavorativa per raggiungere il meritato ed ambito traguardo, o alla riduzione del beneficio economico derivante dal passaggio dal retributivo al contributivo, ma bensì dalla messa in discussione di tutti gli accordi sindacali sulla gestione degli esuberi causati da ristrutturazioni aziendali o addirittura da licenziamenti per cessata attività lavorativa delle aziende o per fallimenti o anche per licenziamenti individuali. In pratica un intervento legislativo con effetti retroattivi. Come tutti sappiamo, il percorso cassa integrazione/mobilità/pensione è sempre stato utilizzato dal sindacato per attenuare l’impatto sociale prodotto da processi di licenziamento causati dalla crisi delle aziende.Sei fra i pochi, se non l’unico, che consapevole del problema, sentendoti anche moralmente impegnato e coinvolto, ci hai sostenuto e ci sostieni nella lotta per l’affermazione del nostro diritto alla pensione. Insieme abbiamo organizzato, con il supporto della CGIL di Lodi la giornata di 8 ore per il C’era una volta il lavoro in piazza a Lodi il 16 giugno del 2012, e Il lavoro (chi l’ha perso, chi non lo trova) il 16 aprile 2013 e altre iniziative. Per noi sei stato e sei un punto di riferimento importante, anche come sostegno organizzativo. Purtroppo non possiamo dirlo per tutti gli altri organismi sindacali locali. A parte la CGIL di Lodi che ci da ospitalità e sostegno organizzativo, ciò non possiamo dirlo per le altre organizzazioni. Non sono sufficienti i proclami davanti alle folle delle manifestazioni nazionali, parlare di “esodati” e poi non agire di conseguenza. A parte la comprensione formale, come sindacato poco è stato fatto e anche per questo sono nati i comitati "esodati”. Non in contrapposizione al sindacato ma come supporto tecnico in quanto competenti in materia. Tu ci hai aiutato. A nessuno hai chiesto “di che parrocchia sei?” ma hai guardato al problema della gente. Non hai girato le spalle dicendo “altri devono risolvere il problema”, ti sei fatto carico in prima persona e questo ti fa onore. Purtroppo, sono sempre meno nel sindacato le persone che i problemi li vivono con questo spirito. Fortunatamente, un pezzo alla volta, molti "esodati" riescono ad entrare nelle salvaguardie, grazie soprattutto alle iniziative dei comitati, particolarmente in Lombardia, dove è stato possibile con CGIL CISL UIL regionale ottenere la deroga alla mobilità ordinaria per quei lavoratori che altrimenti non avrebbero raggiunto il requisito per la pensione con la mobilità ordinaria. Ma ancora molti sono gli esclusi e quindi la battaglia per i diritti continua e noi saremo sempre disponibili ad iniziative per la difesa e l’affermazione dei diritti.
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