Al presidente del consiglio, ai componenti delle segreterie responsabili dei settori politica, economia, lavoro, welfare, ai presidenti dei gruppi parlamentari e per conoscenza ai presidenti e ai componenti delle commissioni lavoro di camera e senato: la “Rete dei Comitati di Esodati” ritiene necessario, in concomitanza della sottoscrizione del “patto di governo 2014”, anche alla luce delle affermazioni del presidente della repubblica nel suo discorso di fine anno, ribadire che il dramma degli “esodati” non ha ancora trovato una soluzione strutturale e definitiva. Dal 2011 si sono emanati 5 provvedimenti, l’ultimo dei quali contenuto nella legge di stabilità, per tentare di rimediare alla gravissima sottrazione del diritto perpetrata dalla legge 214/2011 (riforma previdenziale Fornero). Ormai è evidente e noto che la retroattività della riforma, conseguenza dei ripetuti interventi sulla previdenza in brevissimo tempo a partire dalla legge 122/2010, e l’assenza di “transitorio” per la sua entrata a regime, mai osservate in alcuna riforma previdenziale nazionale ed Europea, sono le vere cause del dramma. Dai dati ufficiali ad oggi noti, risultano ancora NON salvaguardati circa 230.000 soggetti. I tentativi di “riparare il danno” finora compiuto dal legislatore, ma sarebbe più opportuno chiamarlo di “doveroso ripristino di un diritto”, sono chiaramente ed assolutamente insufficienti, come dimostra la ripetitività degli interventi, risultanti sempre ampiamente lacunosi e ancor più discriminanti, laddove continuano a prevedersi vincoli immotivatamente aleatori. Il numero dei soggetti, uomini e donne, esclusi è enorme e pari alla popolazione di una città di media grandezza. La condizione sociale e psicologica di questi cittadini italiani è a un livello di profondo disagio e molti sono già in indigenza economica. Il rischio povertà non è una leggenda metropolitana, è un rischio concreto, tangibile per tutte queste persone e le loro famiglie. Molti sono in procinto di cedere alla disperazione! La “Rete dei Comitati di Esodati” chiede che il 2014 sia l’anno delle risposte chiare e certe per tutti coloro ancora ESCLUSI dalle lotterie delle salvaguardie finora previste, perché promesse e impegni espressi solo con esternazioni a parole, come quelli fatti dal presidente della repubblica, dal presidente del consiglio e da altre alte cariche parlamentari nei 2 anni dall’approvazione dell’iniqua riforma previdenziale e scandalosamente non seguite da norme legislative chiare e definitive, NON sono più sufficienti ma servono FATTI CONCRETI E GIUSTI che riportino alla legalità il “patto” violato tra cittadini e stato. La “Rete dei Comitati” chiede con forza al governo e alle forze Parlamentari di maggioranza che la risoluzione definitiva della “Questione Esodati” sia recepita come punto prioritario nel patto di governo 2014 che il presidente del consiglio si accinge a condividere con le rappresentanze delle forze politiche che fanno parte della maggioranza. La Rete dei Comitati ritiene che la proposta di legge di cui al testo unificato ex c. 727 ed altre in esame alla commissione lavoro della camera dei deputati (condivisa da tutti i gruppi parlamentari) rappresenti un buon punto di partenza per ripristinare il patto fra stato ed “esodati. E la risoluzione definitiva non può che essere il ripristino del patto “rotto” tra lo stato e i cittadini, oggetto del discorso programmatico del presidente del consiglio, che si esplicita in una soluzione normativa che preveda per tutti i soggetti penalizzati l’accesso alla pensione secondo le norme previgenti e senza alcuna penalizzazione!
martedì 21 gennaio 2014
Promemoria agli eletti.
Al presidente del consiglio, ai componenti delle segreterie responsabili dei settori politica, economia, lavoro, welfare, ai presidenti dei gruppi parlamentari e per conoscenza ai presidenti e ai componenti delle commissioni lavoro di camera e senato: la “Rete dei Comitati di Esodati” ritiene necessario, in concomitanza della sottoscrizione del “patto di governo 2014”, anche alla luce delle affermazioni del presidente della repubblica nel suo discorso di fine anno, ribadire che il dramma degli “esodati” non ha ancora trovato una soluzione strutturale e definitiva. Dal 2011 si sono emanati 5 provvedimenti, l’ultimo dei quali contenuto nella legge di stabilità, per tentare di rimediare alla gravissima sottrazione del diritto perpetrata dalla legge 214/2011 (riforma previdenziale Fornero). Ormai è evidente e noto che la retroattività della riforma, conseguenza dei ripetuti interventi sulla previdenza in brevissimo tempo a partire dalla legge 122/2010, e l’assenza di “transitorio” per la sua entrata a regime, mai osservate in alcuna riforma previdenziale nazionale ed Europea, sono le vere cause del dramma. Dai dati ufficiali ad oggi noti, risultano ancora NON salvaguardati circa 230.000 soggetti. I tentativi di “riparare il danno” finora compiuto dal legislatore, ma sarebbe più opportuno chiamarlo di “doveroso ripristino di un diritto”, sono chiaramente ed assolutamente insufficienti, come dimostra la ripetitività degli interventi, risultanti sempre ampiamente lacunosi e ancor più discriminanti, laddove continuano a prevedersi vincoli immotivatamente aleatori. Il numero dei soggetti, uomini e donne, esclusi è enorme e pari alla popolazione di una città di media grandezza. La condizione sociale e psicologica di questi cittadini italiani è a un livello di profondo disagio e molti sono già in indigenza economica. Il rischio povertà non è una leggenda metropolitana, è un rischio concreto, tangibile per tutte queste persone e le loro famiglie. Molti sono in procinto di cedere alla disperazione! La “Rete dei Comitati di Esodati” chiede che il 2014 sia l’anno delle risposte chiare e certe per tutti coloro ancora ESCLUSI dalle lotterie delle salvaguardie finora previste, perché promesse e impegni espressi solo con esternazioni a parole, come quelli fatti dal presidente della repubblica, dal presidente del consiglio e da altre alte cariche parlamentari nei 2 anni dall’approvazione dell’iniqua riforma previdenziale e scandalosamente non seguite da norme legislative chiare e definitive, NON sono più sufficienti ma servono FATTI CONCRETI E GIUSTI che riportino alla legalità il “patto” violato tra cittadini e stato. La “Rete dei Comitati” chiede con forza al governo e alle forze Parlamentari di maggioranza che la risoluzione definitiva della “Questione Esodati” sia recepita come punto prioritario nel patto di governo 2014 che il presidente del consiglio si accinge a condividere con le rappresentanze delle forze politiche che fanno parte della maggioranza. La Rete dei Comitati ritiene che la proposta di legge di cui al testo unificato ex c. 727 ed altre in esame alla commissione lavoro della camera dei deputati (condivisa da tutti i gruppi parlamentari) rappresenti un buon punto di partenza per ripristinare il patto fra stato ed “esodati. E la risoluzione definitiva non può che essere il ripristino del patto “rotto” tra lo stato e i cittadini, oggetto del discorso programmatico del presidente del consiglio, che si esplicita in una soluzione normativa che preveda per tutti i soggetti penalizzati l’accesso alla pensione secondo le norme previgenti e senza alcuna penalizzazione!
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