Ciao
a tutti, mi chiamo Giuseppe e, a quanto pare, sono un cosiddetto “esodato”. Il
motivo per cui sono in questa situazione è da attribuire alla multinazionale
Unilever di Casalpusterlengo che mi ha licenziato per la chiusura del reparto
in cui lavoravo come operaio. Nell’aprile 2009, infatti, l’azienda ha
effettuato quella che i grandi manager chiamano “ristrutturazione”, trasferendo
la produzione all’estero. Per me il lavoro, oltre ad essere un dovere era anche
motivo di orgoglio. Vorrei ricordare inoltre che la costituzione della nostra
repubblica è fondata sul lavoro, diritto che mi è stato negato, così come a
tanti altri. Ora, mi è stato negato un altro diritto: quello alla pensione.
Infatti nel gennaio 2010 ho firmato un accordo nel quale si stabiliva che con
il termine della mobilità avrei agganciato la pensione maturando 40 anni di
lavoro. Ciò sarebbe dovuto accadere alla fine del 2012, ma vista la manovra
sulle pensioni del ministro Fornero io ad oggi non so cosa ne sarà del mio
futuro. Io ho 55 anni: sono troppo vecchio per lavorare ma troppo giovane per
andare in pensione (nonostante abbia iniziato a 15 anni). Questo è un governo
che, oltre a non ascoltare i cittadini, non rispetta nemmeno gli accordi
firmati prima del suo arrivo in parlamento. È anche un governo che dice di
pensare alla crescita del paese, ma lo fa in un modo un po’ bizzarro: mettendo
sul lastrico milioni di famiglie! Vi ringrazio per l’attenzione augurandovi di
non trovarvi mai nella mia situazione.
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