Nella puntata estiva del suo seguitissimo blog, Zambo's Place (http://zambosplace.blogspot.it/), Mauro Zambellini, tra i più attenti e stimati critici italiani ha dedicato, in Summer In The City (http://zambosplace.blogspot.it/2015/08/summer-in-city.html), una sintesi efficace ed entusiasta a Non siamo qui per le caramelle, cogliendone fino in fondo il senso e il motivo con poche e giuste parole che qui riportiamo: “...il
primo è Non
siamo qui per le caramelle, già
in ristampa visto che gli esodati
(a
proposito è talmente una parola fuori senso che anche il correttore
di word me la segna come errore) del Sud Milano sono tanti. Marco
Denti ha raccolto la testimonianza di questi dimenticati del
capitalismo in crisi e ne ha costruito una sorta di romanzo alla Kurt
Vonnegut raccontando per filo e per segno quello che nel dicembre del
2011 un governo eletto solo da presidente della repubblica ha
decretato per migliaia di lavoratori in procinto di andare in
pensione. Ovvero ha condannato all'invisibilità lavoratori con un
passato di contributi regolari coniando un termine fino all'ora non
compendiato dal vocabolario della lingua italiana:
esodati.
Marco (Denti) racconta il loro travaglio senza pietismo ed
indulgenza, come fosse una fiction, ma cazzo
è una cosa vera anzi verissima, uomini che sono diventati fantasmi
irrequieti, identificati con un codice, che hanno vagato, pregato,
urlato, bussato, non in cerca di una terra promessa ma del futuro che
è stato loro negato con una firma e una legge della repubblica,
proprio in procinto del loro arrivo alla pensione, togliendoli di
fatto dal mercato del lavoro. Un romanzo agghiacciante, che fa
incazzare e lascia attoniti, pura fantascienza se non fosse la più
cruda real politik del nuovo millennio. Il miglior blue-collar
book
dell'anno”.
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