Siamo
scesi ancora in piazza il 6 febbraio a sostegno alla manifestazione nazionale di Roma, per il
riconoscimento dei nostri diritti. Dobbiamo, ancora una volta ribadire con
forza, che il problema “esodati” non è per niente risolto. Circa 150.000 sono stati
o saranno salvaguardati con l’accesso alla pensione secondo le regole
antecedenti la riforma Fornero. Per gli altri circa 240.000 continua il dramma
di essere senza reddito e senza pensione, una situazione che genera tensione
sociale e disagio all’interno di interi nuclei familiari. Con la recente legge
di stabilità altri 17.000 stati stati salvaguardati. Ma di questo passo ci
vorranno 15 legge di stabilità (vale a dire 15 anni) per salvaguardare tutti i
240.000. Come dice un vecchio detto, è come vuotare il mare con il cucchiaio.
Il ricorso alla lotteria dei pochi alla volta non porta da nessuna parte. Serve
il coraggio, così come annunciato dal presidente del consiglio in occasione
dell’insediamento del governo, di un intervento immediato e definitivo che
risolva in modo strutturale la situazione. L’avevamo promesso e lo manterremo,
noi non lasceremo indietro nessuno. Continueremo la nostra lotta fino a che
tutti saranno salvaguardati e con la massima solidarietà con quanti, come noi e
con noi, stanno lottando contro gli altri molteplici aspetti iniqui di questa
riforma. Oggi da più parti si è
iniziato a dire che più a lungo si rimane al lavoro e meno posti si liberano
per i giovani. Finalmente altri occhi si aprono. Noi lo stiamo dicendo da
quando questa riforma è stata varata.
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